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Il Corriere della Sera 14 novembre 1993 Data Pubblicazione: 21-10-2009
Oggi in diretta un concerto del gruppo minacciato di chiusura dall'assessore Daverio
Radio Popolare matta la spina della banda comunale
La registrazione diventerebbe, un giorno, addirittura storica, una specie di The last waltz, ultima esibizione della Band (per molti anni con Dylan) immortalata da un film di Scorsese. In questo caso sarebbe, più modestamente, un «Live in cortile» della banda civica di Milano, minacciata di scioglimento per scelta del Comune. Ma se addio sarà, quella di oggi alle 15.30, trasmessa in diretta da Radio Popolare, potrebbe anche essere l'ultima esibizione del complesso di 34 musicisti, eredi di una tradizione nata nel 1870. Sede del concerto odierno sarà, appunto, il cortile dell'edificio di via Stradella 5, a pochi passi da corso Buenos Aires, dove ha sede l'emittente. «Abbiamo proposto l'iniziativa - dice Danilo De Biase, caporedattore di Radio Popolare - quando i musicisti ci hanno detto della lettera dell'assessore alla Cultura, Daverio, e del loro timore che il complesso venga sciolto». Ieri mattina, alla Palazzina Liberty di largo Marinai d'Italia, restaurata dal Comune proprio per ospitare la banda civica, ha suonato solo il trombettista, intonando il «Silenzio» davanti a un pubblico speciale, gli «Amici della banda civica», associazione decisa a manifestare solidarietà e a contrastare lo scioglimento. L'ex assessore alla Cultura Marco Parini rivolge «un appello al sindaco Formentini perché non venga sciolta la civica banda. Sembra davvero paradossale che proprio i leghisti cancellino una tradizione ormai unica a Milano. Poi, quanto ai costi per gli stipendi, non capisco una cosa: o intendono licenziarli tutti, oppure quei costi rimangono anche facendo fare loro qualcos'altro». Parini è stato uno degli assessori che ha seguito il restauro della Palazzina, un «gioiello» liberty del 1908, finito poi in abbandono, conquistato negli anni Settanta da Dario Fo per le sue rappresentazioni e ritornato al Comune dopo una lunga disputa legale. Dopo quattro anni di lavori, tre miliardi spesi, la palazzina Liberty è stata riaperta nella primavera del '92 come auditorium con 200 posti a sedere. «Sarà sede della civica banda», s'impegnò il Comune. Ma ora che una sede finalmente c'è, rischia di non esserci più la banda. «E dire che anche gruppi di rock italiano come i Gang - dice De Biasi - in un loro disco hanno inserito brani con la banda civica della loro città». Sul destino dell'orchestra nulla si sa di preciso, se non che l'assessore ha annunciato un incontro, non ancora fissato, per studiare un «diverso inserimento» dei musicisti nell'organico comunale. I musicisti sperano di sapere qualcosa domani, giorno di consiglio: saranno quasi certamente davanti al Comune. Avevano annunciato un concerto di protesta, ma ora non è certo che la loro presenza in piazza della Scala sarà accompagnata dalle note degli ottoni: sono sempre stati abituati a suonare con tutte le autorizzazioni del caso. Nessuno potrebbe però impedire loro di presentarsi con gli strumenti restando in silenzio. Un gesto simbolico, mentre anche la controparte, l'assessore Daverio, è in silenzio stampa e l'armonia rimane soltanto sul pentagramma, chiusa nelle pagine degli spartiti.
Elio Girompini
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Il Corriere della Sera 14 novembre 1993
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