Sito ufficiale del comitato Amici della Civica Orchestra di Fiati del Comune di Milano

Dal 1991 al 1995

Il Corriere della sera marzo 1992
Data Pubblicazione: 03-10-2009

L'edificio di largo Marinai d'Italia totalmente ristrutturato riapre al pubblico dopo 20 anni

La palazzina liberty riparte dalla musica classica

Completamente ristrutturata, riapre la palazzina liberty di largo Marinai d'Italia.
Un recupero in grande stile per l'edificio progettato nel 1908, laddove una volta c'era il fortino di Radetzky, e lasciato quasi per vent'anni nell'incuria totale dal Comune.
L'ex caffè-ristorante della Belle Epoque milanese, poi diventato laboratorio teatrale di Dario Fo negli anni della contestazione, sarà d'ora in poi la sede fissa della banda comunale (che adesso si chiama «Civica orchestra di fiati») e il punto di incontro tra tutti gli appassionati di musica classica che qui potranno venire per suonare o ascoltare concerti.
Il calendario degli appuntamenti è già molto fitto. L'ingresso è gratuito.
L'organizzazione degli spettacoli è stata affidata alla Civica Scuola di Musica che per la fine di marzo e per tutto aprile ha già programmato il cartellone. Oggi la prima performance. Sul palcoscenico: il maestro Giorgio Gaslini al pianoforte ed Elisabetta Armiato, prima ballerina della Scala.
Il restauro della palazzina, ribattezzata «Spazíoliberty», curato dall'architetto Piero De Amicis, è costato tre miliardi: circa seicento milioni in più rispetto al preventivo. Intoppi tecnici e amministrativi hanno allungato il tempo dei lavori (che avrebbero dovuto essere conclusi già da un paio d'anni) e di conseguenza fatto lievitare i costi.
Sono state completamente rifatte le fondamenta dell'edificio di 1300 metri quadrati («Visto come erano conciate, non è poi vero - ha detto l'architetto De Amicis - che i nostri avi sapessero costruire meglio di quanto sappiamo fare noi»); è stata costruita una centrale sotterranea di 300 metri quadrati che assicura aria climatizzata e apporto tecnologico ai musicisti; in modo rigoroso sono state rimesse a nuovo le inferriate liberty delle finestre e dentro la palazzina sono stati ricavati duecento posti a sedere oltre che uno spazio per mostre.
Decentrando all'ex Verziere la musica classica, il Comune prosegue nel progetto di caratterizzare gli spazi culturali.
«A Palazzo Reale - dice l'assessore alla Cultura, Giuseppe Zola - il primo e secondo piano ospiteranno solo mostre di grandi artisti scomparsi, mentre la Sala delle Cariatidi sarà riservata agli artisti affermati ma viventi.
L'Arengario sarà destinato alle mostre fotografiche mentre la Sala Viscontea del Castello Sforzesco avrà l'esclusiva delle mostre organizzate dal Comune».


Il Corriere della sera marzo 1992

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