Mondobande.it, 27 dicembre 2010 Data Pubblicazione: 14-03-2011
dal sito www.mondobande.it
Intervista a Leonardo Laserra Ingrosso. In occasione del Concerto di S. Cecilia della Civica Orchestra di Fiati di Milano abbiamo incontrato il direttore della Banda Musicale della Guardia di Finanza (D.S.)
..... Ci racconta l'esperienza con la Civica Orchestra di Fiati di Milano? Questo è il terzo concerto che realizzo con loro e in ordine di importanza questo è il più significativo. Gli altri erano concerti estivi un po' più "leggeri". Questa è la manifestazione più importante che realizzano durante l'anno e sono molto contento di essere stato con loro. Tra questi strumentisti ci sono delle ottime individualità, degli ottimi esecutori; purtroppo vivono la difficoltà di non possedere un organico completo, tanto che quando devono tenere i concerti hanno bisogno degli "aggiunti". Di fatto gli esecutori stabili (22, ndr) non riescono a coprire tutte le parti e per proporsi in concerti di questo livello, hanno la necessità di ricorrere a degli strumentisti esterni in aggiunta all'organico di base. Comunque è un'istituzione solida, con una storia ricca di tradizioni e di esperienze alle spalle.
Parliamo del programma di stasera, io lo vedo diviso grossomodo in 2 parti: una parte definiamola un po' più vicina a quello che è il mondo della trascrizione di pezzi sinfonici, mentre la seconda prevede 2 brani originali e 2 trascrizioni che possiamo definire più "moderne".
L'idea di questo programma viene da? Ho voluto tracciare una sorta di piccola storia musicale che, iniziando dal XIX secolo, arrivasse ai giorni nostri e che mi desse contemporaneamente l'opportunità di evidenziare le peculiarità di quest'orchestra di fiati. Partendo dal primo ‘800 beethoveniano con una marcia (che non è una trascrizione ma un brano originale per fiati, adattato all'organico bandistico attuale), si passa, così, al tardo ‘800 con la Sinfonia da "La Forza del Destino" di Verdi, un esempio tipico di strumentazione per banda della Grande Musica, per poi proseguire con la musica descrittiva del primo ‘900, con "In un Mercato Persiano" di Ketelbey. La prima parte del concerto, basata maggiormente - come Lei osservava - sull'aspetto della "trascrizione", si conclude, quindi, con un brano molto particolare: la Seconda delle otto "Danzón" di Arturo Marquez, compositore messicano contemporaneo. Il programma, pertanto, credo abbia dato l'opportunità al pubblico di seguire la banda in un percorso artistico-musicale che - come dicevo poco prima - partendo da Beethoven, termina in pratica ai giorni nostri. Nella seconda parte, non potevano mancare, naturalmente, due brani originali per banda, uno più importante dell'altro. Parliamo di autori che hanno fatto veramente ottima musica nel campo della composizione per banda, specie nell'ambito descrittivo: James Barnes e Dirk Brossè. "Symphonic overture" di Barnes "racconta" una serata di festa, e questa, per la Civica di Milano, è appunto una serata di festa, anzi la LORO festa! "El Golpe fatal" di Brossè, invece, in una cornice ricca di richiami spagnoleggianti, descrive lo svolgersi di una corrida, dall'ingresso del povero toro, che sarà poi ucciso, fino al termine dello spettacolo, con tanto di applausi finali. Un brano veramente suggestivo. Le ultime due proposte, infine, sono brani "per chiudere", di carattere leggero e frizzante. Un Gershwin arrangiato in maniera un po' moderna, con il "Blues" da "Un Americano a Parigi" nell'elaborazione per clarinetto di Hengel Gualdi, adattata alla Banda da Michele Mangani, e una selezione da "West Side Story" di Bernstein, con cui abbiamo addirittura la possibilità di avvicinarci al musical. In pratica, se Lei guarda bene, in questo programma c'è tutto. Tutto quello che la banda può eseguire. ....
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