Sito ufficiale del comitato Amici della Civica Orchestra di Fiati del Comune di Milano

Curiosità
Aneddoti e curiosità sulla vita della banda

La Banda a Milano prima del 1859
Data Pubblicazione: 21-06-2009

Nella seconda metà dell'ottocento la posizione geografica, la funzione di snodo militare,
l'importanza economica e culturale conferivano alla Milano ottocentesca un ruolo preminente nel panorama delle città italiane.
Non stupisce quindi riscontrare presso il capoluogo lombardo una presenza massiccia di complessi bandistici, la cui varia natura (bande militari, civili, confessionali, giovanili, associative) fornisce una esemplificazione paradigmatica delle tipologie bandistiche nell'Italia del XIX secolo.
In un certo senso, cioè, tutte le situazioni (i luoghi), le funzioni (celebrative, d'intrattenimento, didattiche), le caratteristiche sociali (bande artigiane, operaie, militari, di studenti) e musicali (le trasformazioni degli organici e il repertorio) della banda, vi si trovavano espresse al maggior grado di continuità e qualità.
Come in tanti altri centri dell'Italia soprattutto settentrionale, una prima Banda musicale milanese si formava nel 1796, aggregata a quella Guardia Nazionale istituita a seguito degli avvenimenti napoleonici.
Tuttavia, diversamente dai centri minori, tale nascita prendeva spunto da una pluralità di esempi, legati all'importazione diretta dalla Francia dei modelli di celebratività rivoluzionaria, forti di una imprescindibile presenza bandistica, e suscettibili ad una immediata emulazione.
Anche a Milano poi, la forza comunicativa, la capacità aggregativa, la funzione simbolica della banda, venivano recepite dagli amministratori e dalle associazioni corporative che non lasciavano tale organismo in appannaggio ai pur sempre presenti militari, ma si adoperavano per istituire un corpo municipale, identificativo della città.
Il Comune di Milano, nella seconda metà del secolo, affrontava la necessità con un forte intervento economico pari a 50/60.000 lire spese all'anno per la Banda Civica, assai più sostanzioso delle 27.220 di Bologna, 16.000 di Cuneo, 17.770 di Ferrara, 20.000 di Cremona, 18.324 di Modena, 8.500 di Trento e le 9.000 di Como.
Con l'ovvia conseguenza di favorire la rappresentatività del complesso cittadino, non costretto a dibattersi nell'incertezza per l'assunzione dei maestri e degli strumentisti
(anzi reclutabili tra forze professionali di prim'ordine), l'acquisto degli strumenti e l'organizzazione dell'attività concertistica.
Tant'è vero che, sin dalla fondazione, il complesso vantava, su 16 elementi, 9 strumentisti contemporaneamente impiegati nell'Orchestra del Teatro alla Scala.
Nello stesso tempo la larghezza di mezzi consentiva di sviluppare un'attività didattica esplicitamente indirizzata agli strumenti bandistici, la vicinanza ai principali luoghi di produzione della musica (i teatri in prima istanza) manteneva aggiornato il repertorio, mentre le case editrici, i negozi di strumenti favorivano la distribuzione e la divulgazione.

Le funzioni celebrative.
Fin dall'epoca la banda espletava funzioni celebrative, celebrando le festività civili, accogliendo delegazioni da città vicine e lontane,festeggiando le vittorie militari e sottolineando
la vita cittadina nelle proprie molteplici varianti.

La funzione d'intrattenimento.
Mentre nel caso della dimensione celebrativa la differenza tra Milano e gli altri centri italiani si fa notare più nella quantità di complessi coinvolti che non, almeno dal momento in cui il nuovo Stato varava un calendario fisso di festività civili, nella tipologia e nel numero delle occasioni,
affrontando la funzione d'intrattenimento risalta quella vitalità, quel gusto per la mondanità, tipico di una ricca borghesia intenta a non sfigurare nel confronto con le grandi capitali europee, Parigi, Londra o Vienna.
Così accanto al teatro pubblico e al salotto privato fiorivano in città i luoghi intermedi del divertimento borghese, i giardini e i caffè: luoghi all'aperto immediatamente serviti per gli aspetti musicali dalla banda.
Risale infatti ai primi anni del secolo, precisamente al 1817, l'annotazione di un celebre viaggiatore, Stendhal, affascinato dalle melodie di un allora giovane Rossini, ascoltate ai Giardini di Milano nell'esecuzione di una banda militare austriaca.
"Ieri, ai «Giardini», verso l'una, abbiamo avuto una deliziosa musica strumentale.
Un reggimento tedesco con ottanta suonatori.
Cento belle donne ascoltavano quella musica sublime.
Quei tedeschi ci hanno suonato i più bei brani di Mozart e di un giovane, un certo Rossini.
Cento e cinquanta strumenti a fiato perfetti davano a quelle cantilene un tono particolare di melanconia.
Le bande dei nostri reggimenti stanno a questa come la scarpaccia di una pescivendola sta alla graziosa scarpetta di seta bianca che ammirerete stasera."
Un richiamo irresistibile attirava pubblico a questo genere di manifestazioni che cominciavano a ripetersi con quotidiana assiduità soprattutto dopo il 1870.
Veniva offerto un concerto giornaliero in piazza Duomo sotto le finestre del viceré, che poteva ancora rientrare nel novero delle funzionalità celebrative ma si eseguivano concerti anche al Tivoli, ai Giardini Pubblici, al Tunnel Principe Umberto, realizzati per il semplice piacere di ascoltare la banda.
Non è casuale quindi l'accordo, datato 1871, tra la Giunta municipale e ii Comando della divisione per regolamentare i concerti ai Giardini: «In conseguenza di accordi presi fra
la Giunta Municipale e il Comando della divisione,la banda militare suonerà al Tivoli nei giorni di giovedì e di domenica, dalle 6 alle 8 pom.
La banda della Guardia Nazionale suonerà ogni giovedì dalle ore 6 alle 8 pom. ai Giardini Pubblici nuovi, ed ogni domenica dalle ore 2 alle 4 pom. ai Giardini Pubblici vecchi».
Ma sempre il giovedì e la domenica c'era pure il Corpo di musica degli operai di Milano che teneva concerto al Tunnel Principe Umberto dalle 7 alle 9 pomeridiane.
Un poco più tardi, tra le ore 20 e le 22 1e bande si potevano ascoltare nei giardini o nelle piazze antistanti ai caffè.
Al caffè Cova per esempio dove: «In estate, le bande tedesche chiamavano una folla mista di buontemponi e di fanciulle da marito.
L'ingresso al caffè costava mezza lira e questa dava diritto alla consumazione di un gelato.
I Baroni, i Paumgartten ed i Kaiser fornivano le migliori bande musicali»
E nel giardino del Caffè del Rinascimento, dove sempre al giovedì dalle 19.30 alle 23 circa si tenevano i «soliti concerti» quello di giovedì 27 giugno 1861 vedeva impegnata la Banda Garibaldi.

 


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